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Firenze, 6 dicembre 2003 Isolotto.net nasce con l'idea di dare spazio ai contributi ed alle iniziative che nascono da questo quartiere e non solo; un piccolo portale vocato alla comunicazione locale, dove siano privilegiate socialita', informazione non ridondante, arte e fantasia.
Aggiornamento: 26 ottobre, ore 10:00 precedente - successivo Salve! questo è Isolotto.net Ci avviciniamo al 6 novembre... 6 novembre 2004: 50esimo anniversario dell'Isolotto, prima "città satellite" d'Italia. Firenze, Isolotto - l'attuale via dei Ligustri, nel 1954 Cinquant'anni fa le prime case ecco l'avventura dell'Isolotto di Maria Cristina Carratù Repubblica, 10 aprile - Firenze Cronaca, pagina X
“Un miraggio, un sogno”. Bambini sorridenti, madri con le lacrime agli occhi. Per le masse di sfollati, senza tetto, profughi, rimpatriati, che anche nella
Firenze del dopoguerra costituivano un esplosivo problema sociale, il 6 novembre
1954, giorno di consegna delle prime case dell’isolotto, fu una data storica. “C’era una miseria enorme” ricorda don Enzo Mazzi, che nel ’54 approda all’Isolotto mandato dal Cardinale Elia della Costa, “ma anche una straordinaria vitalità. Non si vedeva l’ora di lasciarsi alle spalle la tragedia, e di costruire in pace il domani”. Un clima storico speciale, su cui si innesta, dando luogo a una sorta di “miracolo urbanistico” di cui tutt’oggi si avvertono gli effetti (la “tenuta sociale” dell’Isolotto rispetto alle altre periferie della città, rivelata da un indagine della Fondazione Michelucci), il progetto di villaggio firmato da architetti di eccezionale livello, da Michelucci, Gamberini, Fagnoni, a Del Debbio, Vaccaro, Poggi, Tiezzi. “Miracolo” ora ricostruito per la prima volta in tutta la sua portata, per iniziativa del Quartiere 4, nel libro di Daniela Poli (con Lisa Ariani) Storie di quartiere – la vicenda INA CASA nel villaggio Isolotto a Firenze (Polistampa), che ripercorre l’intera storia dell’Isolotto: dalla legge Fanfani; agli espropri dei terreni, “ricchissimi di attività gli orti, i campi, le discariche che davano lavoro a spazzaturai e cernitori”, e di antichi manufatti rurali; all’avvio dei cantieri fino alla consegna dei 1.600 nuovi alloggi (9000 vani). “Mentre dappertutto si puntava sui casermoni e, in seguito, prenderà
piede un’architettura di tipo solo funzionale”, spiega l’autrice,
“all’Isolotto, ispirandosi piuttosto al modello delle new towns
inglesi, si fanno case vernacolari, piccole, basse, diverse luna dall’altra,
che facilitano le relazioni, i contatti, e subito una chiesa, un portico”. Firenze, Isolotto - Case, Viale dei Pini
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