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Firenze, 6 dicembre 2003 Isolotto.net nasce con l'idea di dare spazio ai contributi ed alle iniziative che nascono da questo quartiere e non solo; un piccolo portale vocato alla comunicazione locale, dove siano privilegiate socialita', informazione non ridondante, arte e fantasia. Aggiornamento: 25 ottobre, ore 8:30 precedente - successivo Buongiorno, siete su Isolotto.net Oggi è lunedì. Ci avviciniamo al 6 novembre... 6 novembre 2004: 50esimo anniversario dell'Isolotto, prima "città satellite" d'Italia. L'intreccio fra esperienza di democrazia urbana, architettura e urbanistica nella costruzione di comunitàRelazione di Corrado Marcetti al convegno "Città nella città" per i 50 anni dalla nascita dell'Isolotto, Firenze, Villa Vogel - 15 aprile 2004Quasi dieci anni fa affrontammo come Fondazione Michelucci il tema della "qualità dell'abitare urbano" nelle città toscane e l'Isolotto fu una delle zone urbane campione che, sulla base di una serie di criteri, selezionammo per la ricerca. Fece scalpore sulle pagine fiorentine dei quotidiani che dai risultati dell'indagne emergesse per le sue caratteristiche di vivibilità rispetto ad altri quartieri più rinomati della stessa Firenze. Ma era indiscutibilmente così sulla base dei parametri di vallutazione individuati, tra i quali ricordo la densità delle associazioni e la partecipazione di carattere associativo, la presenza e la frequentazione sociale di strutture culturali, l'autonomia di fruizione dello spazio del quartiere da parte dei soggetti più deboli, l'utilizzo degli spazi pubblici, la convivenza e l'integrazione sociale, l'impianto urbanistico, la qualità di verde attrezzato, le tipologie abitative e la struttura edilizia dei fabbricati. Ricevemmo allora diverse telefonate da parte degli abitanti del quartiere che, confermando l'esito delle valutazioni della ricerca, esprimevano anche il senso del riscatto vissuto dalla popolazionedel qurtiere rispetto non solo alle difficoltà affrontate nel farsi urbano del "villaggio satellite" ma anche ai pregiudizi permanenti di perifericità e marginalità sociale. Tra gli ampliamenti urbani della seconda metà del '900, l'Isolotto, realizzato su terreni desolati, problematici non solo idrogeologicamente (la antica "Sardigna" delle discariche, area del Lazzaretto, con tre sole strade tra cui per l'appunto via dei Mortuli) e partito in assoluta povertà di servizi, ha confermato nel tempo non solo la buona stoffa dell'impianto ma anche il valore dei processi soggettivi di aggregazione e organizzazione comunitaria e dei percorsi di lotta sociale per l'affermazione dei diritti di cittadinanza materliale. processi che ebbero una grande importanza per far maturare un percorso emancipativo condiviso in una composizione sociale differenziata(oggi si direbbe "multietnica" e "multiculturale"). L'Isolotto fu il primo grande programma di edilizia sociale nella Firenze del Novecento. La sua realizzazione era inserita nel piano nazionale Ina-casa, che aveva il duplice scopo di affrontare il problema della disoccupazione dando impulso all'economia attraverso lo sviluppo del settore dell'edilizia economica con interventi statali per stimolare la ripresa. Il piano Ina-casa fu il volano, producendo case di cui c'era un grande bisogno in seguito alle distruzioni belliche, ai processi migratori, e ai fenomeni speculativi. Doetro lo sviluppo nazionale e locale del programma era evidente una progettazione politica, economica e culturale maturata nel quarto anno del dopoguerra e dopo le elezioni del 18 aprile 1948 come esito della dialettica politica e dello scontro sui temi del lavoro e della casa. La data del 28 febbraqio 1949 segna la promulgazione della legge n. 43 relativa ai "provvedimenti per incrementare l'occupazione operaia" agevolando la costruzione di case per lavoratori. presidente della Repubblica era Einaudi, Presidente del Consiglio De Gasperi Ministro del Lavoro prponente la legge Fanfani. L'ideologia del piano sociale nacque nel confronto scontro, anche aspro, tra la componente di solidarismo cristiano di cui era portatore il cosiddetto gruppo dei "professorini" (Fanfani, Rossetti, La Pira, Guala) e la storia di solidarietà sociale del movimento operaio e sindacale. La gestione Ina-Casa non costituì un apparato burocratico perché fu invece favorita la concreta operatività e la snellezza procedurale. Avvenne il contrario di quanto indicato da una vignetta umoristica di un settimanale satirico che disegnò un enorme edificio con la scritta "Ina-Casa - Uffici" e dall'altro una minuscola casa con su scritto "Casa dei lavoratori", le spese generali non superarono il 2,5% del totale. ... continua Domenica, Enzo Mazzi: "... e forse non è un caso: sia Eros che Gregorio sono dell'Isolotto".
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