Sorto in un'area periferica degradata, priva di qualità ambientali,
l'insediamento residenziale è stato realizzato dando completa
attuazione alle previsioni del piano urbanistico, messo a punto fra
il 1950 ed il 1951. Questo, traendo suggerimenti dall'idea delle città-giardino
inglesi, delle greenbelts americane e dei quartieri autosufficienti
svedesi, vede nei temi dell'organizzazione del verde e nella dotazione
di servizi i motivi conduttori di fondo sui quali far leva per creare
un unità sociale, che trova nei valori dell'ambiente la propria
identità urbana. Il tracciato planimetrico sul quale sorge il quartiere dell'Isolotto si presta, per i suoi caratteri unitari, a una lettura coerente dalla quale è possibile estrapolare i motivi conduttori che controllano tutta l'idea progettuale. |