Criticato per la non sempre eccelsa qualità delle abitazioni realizzate, per gli alti costi di manutenzione e per il tono talvolta dimesso dell'architettura, la cultura urbanistica più recente ha comunque rivalutato questa esperienza riconoscendone soprattutto i valori sociali che si riflettono nell'organizzazione dello spazio. E' questo l'aspetto evidenziato anche da Giovanni Astengo nell'articolo pubblicato su "Urbanistica" n.7 dove, in una disamina più ampia sui quartieri Ina-casa del primo settennio, l'Isolotto è ascritto tra gli esempi più significativi della corrente urbanistica "organico-sociale". Il quartiere sorge sulla riva sinistra dell'Arno, di fronte al Parco
delle Cascine, inserendosi fra il prolungamento del Lungarno del Pignone
e la via del Palazzo dei Diavoli, per una lunghezza di circa 800 metri
a valle della via di Mortuli. |