Storia del quartiere - VI parte
da: www.cultura.toscana.it - architetture del '900


La disposizione dei corpi degli edifici non segue uno schema precostituito; i vari fabbricati sono aggregati liberamente a formare unità di vicinato caratterizzate, a livello di impianto, dalla varietà delle soluzioni distributive.

La stessa varietà si ritrova nelle tipologie edilizie che contemplano edifici plurifamiliari, con un massimo di quattro appartamenti per piano, e unifamiliari, su due piani, isolati o a schiera. I blocchi plurifamiliari non superano i quattro piani fuori terra a eccezione delle quattro torri antistanti la piazza centrale del mercato. Queste, orientate verso l'Arno, si elevano su sei piani costituendo a distanza il segnale visivo dell'intero quartiere.

Emergono inoltre, dal variegato contesto edilizio, alcune tipologie maggiormente caratterizzate come le case a ballatoio dei due settori centrali e il cosiddetto "serpente" posto a testata del quartiere verso est. Le forme più complesse sono invece concentrate nel settore nord-ovest realizzato per ultimo.
L'estrema diversificazione tipologica qui presente non impedisce tuttavia l'omogeneità dei caratteri edilizi, riconducibili al filone dell'architettura spontanea italiana.


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