Lo ha detto un portavoce dell’Fbi, Joe Parris, spiegando che l’iniziativa
non è stata presa in prima battuta dal ministero della Giustizia americano.
Replicando alle polemiche che ha suscitato in Italia la vicenda del blocco del
sito Internet popolare nell’ambiente noglobal e alternativo, il Bureau
da Washington ha fatto sapere che quella legata a Indymedia «non è
un’operazione dell’Fbi».
L’intervento, ha detto Parris alla Afp, è stato fatto «a
nome di paesi terzi da parte di responsabili del ministero della Giustizia contro
un server, Rackspace, che fornisce spazio sul web a Indymedia». Parris
ha precisato che i paesi terzi sono l’Italia e la Svizzera e ha aggiunto
che l’iniziativa del ministero della Giustizia americana non è
stata altro che «un aderire agli obblighi legali contenuti nei nostri
trattati di assistenza reciproca».
Press release - 7 Ottobre 2004
FBI sequestra i server di Indymedia nel Regno Unito
Le autorità statunitensi hanno emesso un ordine federale imponendo all'ufficio
di Rackspace
negli Stati Uniti di consegnare loro l'hardware di Indymedia situato a Londra.
Rackspace e' uno
dei providers che ospitano il web di Indymedia con uffici negli Stati Uniti
e a Londra. Rackspace
ha acconsentito, senza prima renderlo noto a Indymedia, e ha consegnato i server
di Indymedia
nel Regno Unito. Questo atto ha colpito più di 20 siti di Indymedia in
tutto il mondo.
Dal momento che l'ingiunzione e' stata inoltrata a Rackspace e non a Indymedia
sono ancora
ignote a Indymedia le ragioni di quest'azione. Parlando ai volontari di Indymedia,
Rackspace ha
affermato che " non possono fornire a Indymedia nessuna informazione riguardante
l'ordine
ricevuto". Altri Internet service Providers hanno ricevuto in simili situazioni
obblighi di
riservatezza che impediscono alle parti coinvolte di ricevere aggiornamenti
su quello che sta
succedendo.
A Indymedia non e' chiaro come e perchè un server che e' fuori dalla
giuridisdizione statunitense
possa essere sequestrato dalle autorità degli Stati Uniti.
Allo stesso tempo, sempre a Rackspace, un secondo server e' stato disconnesso:
si tratta di un
server che ospita trasmissioni live di diverse stazioni radio, BLAG (linux distro),
e un'altra serie di
cose utili.
Negli ultimi mesi il governo federale degli Stati Uniti ha condotto numerosi
attacchi ai danni di
vari Indymedia nel mondo. In agosto i servizi segreti hanno cercato di interrompere
il NYC IMC
prima della convention repubblicana provando a sequestrare i logs da un provider
internet negli
Stati Uniti e nei Paesi Bassi. Il mese scorso la Commissione Federale per le
Comunicazioni
(FCC) ha chiuso numerose radio comunitarie in tutti gli Stati Uniti.
Due settimane fa l' FBI ha chiesto che Indymedia rimuovesse un messaggio su
Nantes IMC che
conteneva delle foto di alcuni agenti della polizia svizzera sotto copertura.
Altri attivisti di IMC
Seattle sono stati visitati dall' FBI per lo stesso motivo. Per contro, Indymedia
ed altre
organizzazioni di media indipendenti hanno recentemente vinto importanti cause,
come ad
esempio contro la Diebold (compagnia che fornisce sistemi di votazione elettronica,
coinvolta nei
conteggi scandalo delle ultime elezioni USA) e contro il "Patriot Act"
(una legge che consente
all'FBI in nome della sicurezza nazionale e della lotta al terrorismo di monitorare
sistematicamente, senza richiedere l'autorizzazione della magistratura, la corrispondenza
ordinaria ed elettronica, la navigazione sul Web, e perquisire le case dei cittadini
americani e
non, negli Usa e all'estero). In questo quadro le autorità degli Stati
Uniti hanno deciso di
chiudere decine di "Indymedia Centers" in tutto il mondo
La lista degli IMC locali colpiti da questa operazione include Amazzonia, Uruguay,
Andorra,
Polonia, Massachusetts occidentale, Nizza, Nantes, Lilles, Marsiglia (tutta
la Francia), Euskal
Herria (paese Basco), Liegi, Vlaanderen est, Antwerpen (tutto il Belgio), Belgrado,
Portogallo,
Praga, Galiza, Italia, Brasile, Regno Unito parte del sito della Germania ed
il sito della radio
on-line di Indymedia.org.
Ieri, 8 ottobre, festa di inaugurazione di
Stazione di confine
Associazione Culturale, via Attavante, Firenze (naturalmente Quartiere 4)
Stazione di confine
area di contaminazioni creative
E' un centro di cultura e arti, di formazione e comunicazione, nato dalla
collaborazione tra l’Assessorato alla Pubblica Istruzione
del Comune di Firenze e circa trenta tra associazioni e cooperative
fiorentine ed europee, con l’obiettivo di offrire a bambini, giovani
ed adulti
un luogo di incontro e di scambio dove è centrale la partecipazione,
attraverso la valorizzazione delle diversità e delle risorse e potenzialità
individuali e di gruppo.
E' questo spirito che vogliamo che trovi casa in Stazione di
confine, una dimensione collettiva che si intrecci alle potenzialità
dei singoli e delle associazioni che si fermano, che transitano, che si uniscono,
che agiscono. I gruppi formali ed informali, le associazioni del territorio
che esistono e quelle che vedranno vita, troveranno in questo progetto sostegno
ed accoglienza. Perché in una stazione ci passa e ci vive di tutto,
è il posto in cui le differenze di cultura e abilità sono di
casa.
Stazione di confine vuole essere un luogo dove ci sia il clima
giusto per fare delle scelte, perché qui ci si può fermare,
ma anche si può pensare, controllare i bagagli (cioè le conoscenze
da portarsi dietro), incontrare compagne/i di viaggio, mettere su un’idea
o un progetto, partire, per poi tornare e condividere la ricchezza di percorsi
e di storie. Un luogo fecondo.
Con l’avvio di Stazione di Confine l’amministrazione
comunale intende offrire alla città un nuovo spazio con tante attività,
incontri, corsi, laboratori organizzati per tutte le fasce di età: giovani,
adulti, ragazzi, bambini.
Nuovo anche perché - come lo stesso nome indica richiamando il concetto
di stazione, luogo affollato, da cui si parte ed a cui si ritorna, dove ci si
incontra e dove si concentra una vasta gamma di umanità – nella
Stazione di Confine avviene l’incontro e la concentrazione di tante associazioni,
gruppi,centri di interesse e di ricerca, culturale, espressiva, artistica.
Tutto questo costituisce una formula veramente innovativa e dalle potenzialità
realizzative innumerevoli che vogliamo sperimentare.
Le possibilità di coinvolgimento sono davvero molteplici e la forza di
attrazione della proposta educativa e culturale di Stazione di Confine può
essere davvero grande.
Noi ci auguriamo che i cittadini e le cittadine si lascino incuriosire, sollecitare,
contaminare … ed arricchire dalle suggestioni creative e partecipative
di STAZ, il piccolo nome con cui ci piace chiamarlo.
Daniela Lastri
Assessore Pubblica Istruzione
e Politiche Giovanili
Come è strutturato
Isolotto.net
Il sito ha una parte che è fissa ed una che cambia
quasi ogni giorno.
Le sezioni tematiche che costituiscono la parte fissa si raggiungono dal menu in alto.
Una di queste è
la
Sezione Isolotto,
parte centrale del sito, che ancora è piccola ma sta crescendo, dedicata al nostro quartiere. Altre sezioni sono ancora inattive
ma saranno attivate presto.
La parte che cambia sono le 'prima pagine' dei vari giorni,
che contengono parole e immagini legate al momento e si possono vedere:
- dall'
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- andando avanti di giorno in giorno, partendo dall'
inizio
- andando indietro, partendo dalla pagina
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saluto, che fa sempre piacere