Ricordi, all'Isolotto...


LA FRANCHINA

di Paolo Chellini

 

Le sera d’estate, il Bar è pervaso di frenesia e di aspettative; già verso
le 20, ora per altri versi morta, arrivavano i primi partecipanti alla
“serata”. Il programma è il solito: si fa la “Franchina”.

Qualcuno degli avventori del Bar è riuscito a trovare uno o più candidati
per la burla serale, qualcuno ne parla sottovoce per non compromettere il
gioco.Via via che arrivano, tutti s’ informano; chi è il nuovo ? Chi lo
porta?
Da dove viene? Ci'a i soldi? Dà più gusto se l’estrazione sociale della
“vittima “ è alta .

Una volta è toccato ad un ventenne rampollo di una grande industria pratese
perdersi nel buio dei campi credendosi inseguito dal fratello pazzo,
lasciando l’auto, una fiammante 850 Bertone gialla parcheggiata davanti al
Bar e venendola a riprendere 2 giorni dopo. Era estate e si vedevano addosso
al tipo i segni della fuga notturna per campi e rovi e fossi.
Quello di stasera non lo conosce quasi nessuno, dicono che è uno che lavora
al ATAF e ha trentanni e sta di casa dalle parti di Rifredi . Renzo il
Barista fa il discreto ma tende l’orecchio.
Più tardi, intorno alle 22 il Bar si svuota.
Renzo sa benissino dove vanno tutti; Attori e Spettatori.
Quest’ ultimi già da un oretta han preso a sparire nell’ ultima luce
serale dell’Argingrosso o lungo l’Arno, alla spicciolata, a gruppetti,
senza dare nell’occhio vanno a nascondersi nei punti migliori del percorso
- che ormai è noto - piotte d’erba e sassate a tiro basso avrebbero poi
accompagnato la corsa degli spaventati trombatori mancati.

Verso le 22 sparisce anche Vaschino ( detto il pazzaio perche fa
l'infermiere a S. Salvi) lui fa Cristiano, il fratello pazzo e va a
piazzarsi.
Gli altri attori di solito aspettano fino alle 22,30 circa.

Arriva il pollo di turno, lavato e ripicchiato per l’occasione, emozionato
e bisognoso di Vecchia Romagna.
Nel Bar ormai è rimasto solo qualche vecchio acido che non ha voglia di
ridere e guarda la televisione bevendo una spuma bionda , quattro uomini si
agitano, impazienti.
E’ quasi le 23, è ora, si muovono....
...dal buio segreto dell’argine li vedo arrivare, non solo da solo; saremmo
duecento stasera acquattati nel erba umidiccia e tagliente, sono arrivati
spettatori anche dal Bar Bellini e da S. Frediano e c’è chi l’ ha detto ai
colleghi di lavoro. Poco prima s’era visto anche il Passeri (incredibile ma
vero) a vendere le noccioline e le bibite come fa la domenica allo Stadio.

Un fremito e un sussurro sommuovon la folla nascosta: Arrivano a piedi; son
quattro e il tipo è nel gruppo, son scesi dall’auto lasciata distante e
la corsa s’annuncia lunghetta.
Arrivan davanti alla casa, si guardano intorno è il momento cruciale,
rallentano un pò...si fermano a pisciare nel buio
tra i rovi, è tutto un tranquillo cantare di grilli e cicale, si sente
perfino l’ orina cadere .... d’un tratto un urlo: V’AMMAZZO MALEDETTI!! ME
L’AVETE ROVINATA LA MI’ FRANCHINA!! V’AMMAZZO TUTTI... e appare Cristiano,
dal buio, vestito di bianco, tirando legnate a un bidone per fare casino; i
quattro, come folgorati ristanno un momento, poi scattano, in ordine sparso,
ma uno dei quattro ha lo scatto piu vero, bruciando le scarpe ha imboccato
la via , è un freccia e si senton le suole di cuoio, picchiar regolari l’
asfalto, col ritmo d’un baio al galoppo serrato.

E’ il segnale, da dietro si scatena la folla che sorte dal nero a tirargli
di tutto (c’è gente che ha messo da parte le lampadine bruciate per quell’
occasione) ma il tipo non guarda alle spalle e scarpina veloce e si sente
Cristiano sul collo, correndo lontano scompare dal buio e riappare alla
luce nel Bar ; è stremato sudato ha perso una scarpa s'è strusciato su un
muro ha un ginocchio bruciato.

E Renzo è li dietro al banco che li vede arrivare e fa finta di niente; che
c’è? Ch’ è successo? S’è fatto male? Vole qualcosina pe’ tirassi su?
Dopo un whiskino ingollato di fretta sparivano senza farsi più vedere .
C’è gente che ha evitato l’Isolotto per il resto dei suoi giorni.

La Franchina. Era questo uno scherzo che andava fortissimo in vari quartieri
popolari fiorentini e in particolare all’ ISOLOTTO negli anni 60 e
consisteva nel trovare, convincere e condurre, più o meno giovani maschi
vogliosi di sesso, a casa della Franchina, femmina bella e ninfomane (ah! la
parola magica).
Completamente inesistente nella realtà ma ben vera nei racconti che alcuni
ne facevano, la Franchina abitava sempre in qualche casaccia isolata verso
le Draghe o all’Argingroso.
Chi aveva un amico, un compagno di lavoro,un conoscente che rispondeva ai
requisiti richiesti e cioè essere arrapato il giusto, si prendeva la bega di
convincerlo ad approfittare della sfrenata Franchina e partiva a spiegare
quello che ti faceva e quello che non ti faceva e due insieme e di dietro
e davanti e via di questo passo... però! c’era un però: con la Franchina -
diceva l’amico - bisogna stare attenti perché c’ha un fratello,
Cristiano, mezzo pazzo e ossesionato dall’idea di proteggerla dagli uomini e
che se ci trova qualcuno l’ammazza a bastonate.
Fortunatamente - seguitava - fa il fornaio e di solito la notte non c’è...

Alle volte però, era successo che, tornato improvvisamente dal
lavoro, bianco di farina, era apparso come un fantasma per sorprendere il
malcapitato amante della sorella malata di sesso; si favoleggiava di una
volta che aveva accopato uno, andato dalla Franchina da solo, con un
colpo del tremendo mattarello infarinato e l’aveva fatta franca perché
aveva fatto sparire il cadavere in Arno; per sua fortuna l’accopato non
aveva detto a nessuno dove sarebbe andato quella sera e Cristiano era
potuto tornare al Forno a pulirsi del sangue.
Il prescelto, all’inizio un po’ titubante,tirato tra la voglia di sesso
proibito e la paura del fratello pazzo, veniva convinto infine a provare: -
dài, via, non verrà mica proprio stasera, c’è gente che c’è andata più
volte e Cristiano non s’è mai fatto vedere.Quacuno dice che Cristiano non
esiste, è tutta un invenzione di qualcuno, poi vedrai non sei mica solo,
saremo in 3 o 4 e giù a dire la piovra che era la Franchina, per qualcuno
era bionda coi riccioli, per i più era rossa, uno schianto comunque e mai
sazia.
E chi resisteva ? Nessuno! Se il narratore era bravo! Segaioli diciotteni,
puttanieri sposati con figli, doddi qualunque, sera dopo sera trovavano la
loro popolare , laica , terrena punizione.

Paolo